Non ci avrei mai creduto che sarei un giorno diventato così.
Difficile capire il motivo, ma raccontare dei successi altrui lo trovo gratificante.
Forse perchè in un mondo che va a rotoli, sotto ogni punto di vista, la consapevolezza della presenza di ragazzi che studiano per migliorare se stessi e realizzare i propri sogni e di riflesso migliorare la qualità della vita di tutti, mi riempie il cuore.
Il ragazzo in foto, accanto a me, quello con il cappellino, alla vista di molti potrebbe sembrare uno dei tanti giovani asiatici che popolano le nostre città.
Invece è italiano, si chiama Riccardo Ferlito, figlio del Maestro Piero Ferlito e della Maestra Maki Nishida, giapponese, da cui ha preso parte delle sue fattezze nipponiche e da entrambi i genitori la passione per la danza classica.
Ancora adolescente, dodici anni, da questo autunno vive da solo, in una scuola a Stoccarda, precisamente quella statale del Balletto.
Un'istituzione che istruisce i giovani danzatori classici. Rigida e selettiva come poche, ospita un altro italiano, sempre allievo dei Maestri Ferlito e Nishida.
Riccardo è tornato per le feste natalizie e non ho potuto fare a meno di scambiare due parole con lui. Lo trovo sereno e contento, anche della rigidità dei suoi insenganti.
Sta imparando il tedesco e con fare maturo mi ha descritto la vita che si fa in Germania e le reglole della sua nuova scuola.
Da pochi mesi, frequento questa scuola, ovviamente come fotografo. Anche io ho studiato in una scuola d'arte, ma la disciplina, tra le mure della scuola di danza "Dietro le Quinte" si percepisce nell'aria.
Al giorno d'oggi quasi nessuno è in grado di mantenere impegni.
Sfido chiunque ad impegnarsi per un anno a prendere il caffè nello stesso bar ogni giorno, alla stessa ora, concordando l'incontro con un'altra persona.
Credo che dopo diversi tentativi in molti, se non tutti lascerebbero stare, giustificati da mille scuse e sane motivazioni.
Bambini, adolescenti e giovani adulti, che sto conoscendo in questo ambiente, si allenano ogni giorno, per tante ore, facendo molta strada per raggiungere la scuola. Alcuni vengono da altre città. Le loro famiglie pagano, giustamente, i corsi e i loro figli trovano anche il tempo di studiare per essere bravi a scuola.
Sono un esempio per tutti noi operatori delle arti e non solo.
Voglia questo post, fare conoscere questa realtà, nascosta a San Giorgio (quartiere non "eccessivamente" curato di Catania) e possa essere di incoraggiamento a tanti giovani danzatori o semplici coetanei.