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6 Consigli per avere serate memorabili e a basso costo. DIARIO DI UN ARTISTA DISOCCUPATO #2

  • Writer: Turi Papale
    Turi Papale
  • Jan 12, 2014
  • 4 min read

Giorno di bilanci della sera precedente, è per eccellenza la domenica.

La notte di divertimenti è passata, i piedi gonfi delle signorine, riprendono il loro consueto alloggio in orribili pantofole, lontano dalle palafitte che loro chiamano “scarpe con il tacco” e il girovagare come zombie di stanza in stanza, con addosso un pigiama non coordinato, è la marcia solenne dei soldati dell’esercito del “Sabato notte”.

Una volta recuperata la sobrietà, infiliamo la mano tra tutti i bei vestiti, che con cura erano stati scelti, stirati dalla mamma, e adesso fanno montagna uno sull’altro, diventando la brutta copia di una bancarella di un mercato rionale dopo un tifone.

Cerchiamo il nostro portafoglio. Perché forse non abbiamo fatto bene i conti di quanto ci è costato stare seduti al tavolo a bere un cocktail, in attesa che il fotografo del locale ci immortali in una foto, e che la sua condivisione renderà certificato il nostro essere glamour, almeno per una notte, a tutta la cerchia di amici su facebook e sconosciuti che, loro malgrado, si troveranno la nostra faccia, con il sorriso che abbiamo provato allo specchio prima di uscire, stampata nei monitor dei loro PC e smart phone.

Mentre il vortice di vuoto assoluto che in un turbine di scontrini e “cartuzze” di poco valore, ci ha risucchiato la chioma, stringiamo il portamonete e ondeggiamo a mo’ di preghiera le mani, ripetendo in mente: - non posso più fare questa vita!

Intanto una lacrima di nostalgia, per le vecchie diecimila lire, solca il nostro viso, toglie dalle donne l’ultimo strato di trucco sopravvissuto al cuscino, ricordandoci la nostra adolescenza spensierata, a quando non potevamo nemmeno immaginare quanto cara potesse diventare la vita notturna e che i divertimenti possono diventare causa parziale di infelicità.

Ora entra in ballo il consiglio dell’ Artista Disoccupato.

Vi domanderete:- Come può uno senza un soldo in tasca venire in soccorso di chi i soldi li butta via, serata dopo serata, uscita dopo uscita ?

Non fermatevi alle apparenze. Se per le prime volte visitate il mio sito, colgo l’occasione per invitarvi leggere il post numero 1 di questa rubrica, vi sarà utile per la comprensione di questo articolo.

Ecco 6 validi consigli per cambiare in meglio e risparmiare sulle vostre uscite.

1 Abbigliamento

Argomento precedentemente trattato, quindi nuovo consiglio: vestitevi di nero, non spendete soldi per l’abbigliamento. Il classico è sempre di moda, la gente non capirà mai che avrete indosso sempre la stessa roba.

2 Il compagno/a Giusto/a

La novità di oggi. Non avete un amico artista? Fatevelo! Una sera, oltre alla vostra solita vita notturna, fate attenzione, almeno per una volta, a quelle persone che non guardate con cura, quella gente che fa da scenografia, in un secondo piano visivo fuori fuoco. Bene, sono quelle che vi trarranno in salvo dal vostro spendi e spandi del week–end.

3 Gli artisti vivono con poco, ma con quel poco ci vivono bene.

La mia esperienza personale, inizia da studente di Accademia di Belle Arti.

Mentre i miei coetanei cercavano in modo maniacale il locale del momento, io mi concentravo sulle persone. Le persone con le quali potevi parlare per ore, potevi confrontarti e condividere la tua passione per la musica e l’arte.

Certe volte non era necessario nemmeno il locale. Seduti su scalini di qualche portone, tiravamo l’alba con le nostre conversazioni, stretti su di un’unica panchina ho imparato a conoscere i miei colleghi di corso ed i loro amici.

Quando l’inverno impediva la vita all’aperto, avevamo fatto una “base operativa” presso un pub di un paesino l’Eight Horses Pub di Belpasso (CT), dove per lungo tempo, quando internet era solo un miraggio, ogni mercoledì sera organizzavamo, a costo quasi zero, serate a tema.

4 Il Capo Branco

Solitamente “il capo branco” aveva l’idea e ci industriavamo volenterosi a realizzarla. Ad esempio: disegnavamo storie su grandi fogli di carta.

A febbraio, in occasione del carnevale, sempre tra i tavoli di questo rustico ritrovo, creavamo dei vestiti di carta crespa. Una ragazza o un ragazzo facevano da manichino, poi una giuria eleggeva il più bello, ed il gruppo vincitore portava a casa qualche bottiglia di vino.

(Cercate quello giusto, non quello ricco)

5 Te la canti e te la suoni

Ovviamente non poteva mancare la musica dal vivo.

Avevamo uno o due band formate da studenti dell’Accademia che seguivamo in molte date che spesso avevano luogo proprio nella nostra “base operativa”. Questo porta ad allargare il giro di conoscenze. Si guadagna anche nei rapporti sociali e si rimorchia.

6 L’idea fa la differenza.

Nel 2002, spinti da tanta volontà, organizzammo un happening d’arte, in quella sera fu scattata la foto che fa da illustrazione a questo post. Parlammo della guerra in medio oriente e lo facemmo a modo nostro. Coinvolgendo anche i clienti del posto che ci ospitava. Fu messo in scena un matrimonio. Due spose vestivano i panni di : Scienza e Coscienza.

In conclusione

Non ho mai fatto caso a cosa indossassero i miei amici o la gente che stava con loro.

Non ricordo cosa si mangiava, il più delle volte io prendevo solo una birra, ma i miei ricordi più belli “mi sono costati” pochi spiccioli.

Credo che oggi abbiamo perso il piacere dello stare insieme, trasformando le uscite in passerelle e vetrine.

La gente non fa più nulla, vive una routine e per giunta vuota, non crea, non si documenta, insomma non vive veramente, per questo passa tanto del tempo a cercare qualcosa che non troverà mai, perchè lo cerca nei posti sbagliati e magari con la gente sbagliata. Sicuramente non lo troverà se starà sempre con il telefono in mano, a mandare messaggi a qualcuno, che come loro si annoia, ma in un altro locale.

 
 
 

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