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Frequenta le scuole medie a più di 2200 km da casa sua

Forse sarà un record, quello che inconsapevolmente, ha infranto Sofia Messina, studentessa dodicenne, residente a Viagrande in provincia di Catania.

Dimenticate le sveglie alle sette e gli spintoni sullo scuolabus della vostra adolescenza.

Questa storia ha tutto un altro contesto.

Berlino. E’ qui che studia la nostra protagonista.

La tanto lontana scuola (2280 km circa), quanto prestigiosa, prende il posto di una “Media” Statale di paese.

Sola. ma con una grande passione per la danza classica, Sofia affronta ogni giorno i problemi che tutti noi abbiamo avuto alla sua età, ma: senza la mamma accanto, senza i maestri che l’hanno cresciuta e senza gli amici di infanzia.

Ma chi vuole vivere sul palcoscenico deve imparare a crescere in fretta.

Così, lasciate in un angolo le Barbie, ci si catapulta in un’altra dimensione:

Staatliche Ballettschule Berlin, in un immenso istituto scolastico dedicato a questa disciplina, dove ci si sente piccoli come formiche, (esperienza che ho provato io personalmente), si pratica danza dalle quattro alle cinque ore al giorno e ovviamente, in rigoroso tedesco, si studiano tutte le materie scolastiche di una normale scuola dell’obbligo.

Si è alle prese con i libri e la sbarra dalle 7:45 sino alle 19:30.

Sofia (categoria B3) ammessa ai corsi, solo dopo aver superato un provino a cui partecipano ragazzi provenienti da diverse nazioni, ha già dimostrato di avere tutte le qualità per eccellere.

Non solo, da poco arrivata, ha già guadagnato un ruolo nello “Schiaccianoci”, messo in scena dalla compagnia dello Staatliche Ballettschule Berlin, ma sarà presto in onda in una televisione tedesca per promuovere questo evento teatrale con un “passo a tre”.

Oltre che sul parquet delle sale di danza, dove arriva il primo ”9” in discipline coreutiche, la piccola siciliana eccelle negli studi tradizionali.

Voti alti anche nell’apprendimento della lingua tedesca, e ricordo quanto sia difficile la pronuncia per noi italiani.

Penso spesso a lei e alle altre ragazze della nostra città che ho avuto il privilegio di visitare presso la loro scuola a Berlino.

Come ballerine, vivono anche emotivamente sulle punte, nella continua fatica che si prova per realizzare il proprio sogno. Perché i sogni stanno in alto come le stelle, e la gente normale non li raggiunge dalla propria altezza. Soltanto chi si sforza di innalzarsi sulle punte è in grado di poterli prendere e fare propri.

Sofia per adesso sta faticando. Ma si fatica con gioia se a dare lezioni nell’aula accanto c’è la tua danzatrice preferita: Polina Semionova.

(Per i non addetti ai lavori: - è come se Messi fosse l’insegnante della scuola calcio di vostro figlio).

Riflettendo sull’aria internazionale che ho respirato nei corridoi dell’enorme centro scolastico della capitale tedesca, mi domando: - <<Chissà quante volte nelle nostre conversazioni sulla politica abbiamo criticato la Germania?>> Intanto questa nazione con i soldi delle tasse dei cittadini tedeschi, si prende cura dei piccoli danzatori provenienti da ogni parte del mondo.

Perché in un paese come l’Italia, culla delle arti, la possibilità di avere un centro di eccellenza del genere è davvero impensabile ?

Eppure abbiamo insegnanti capaci di portare i propri allievi alle finali dei concorsi internazionali, ma non abbiamo enti interessati a sfruttare questo capitale umano.

Tra un sospiro ed uno sguardo alle sue foto mi resta da dire, che adesso, la fuga dei cervelli inizia a dodici anni.

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