Quando decisi di diventare un artista ero troppo piccolo per capire la grandezza di questa professione.
Quando compresi l’infinita lunghezza dell’ago della siringa, che ogni artista deve essere capace di creare per iniettare il proprio operato nei cuori della gente, allora ero troppo grande, ed era troppo tardi per cambiare idea.
Lo capii quando misero, mi accostai alle creazioni di coloro che sono riusciti a fare della loro cura una malattia che come una droga crea dipendenza.
Perché i grandi artisti, hanno il potere di comprendere il malessere degli uomini, sono capaci di raccontarlo, hanno l’intelligenza di comporre, chimicamente, soluzioni composte da elementi snaturati delle loro proprietà, ma capaci di diventare la cura e la malattia, la droga e la dipendenza.
Sono loro allo stesso tempo lo spacciatore ed il drogato.
In questo giorno di festa ricordo due grandi narratori del percorso dell’essere umano qui su questa superficie sferica.
Li ringrazio per aver scelto le loro professioni e di non essersi accontentati di una busta paga, una moglie ed una casa come quelle dei film.
Grazie per aver fatto quel salto nel vuoto che molti non hanno mai avuto il coraggio di fare e il coraggio di ammettere di avere un desiderio simile al vostro.
Grazie.