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Con la musica non si mangia?


Forse sarà pure un luogo comune, ma secondo me qualcosina in tavola si riesce a portarla.

Io devo dire di essere stato uno dei pochi che è riuscito a campare per quattro anni, dando soltanto lezioni di chitarra.

Dignitosamente e puntualmente pagavo l'affitto e le bollette. Grazie a Dio non mi è mancato nulla in quel periodo.

Certo le rinuncie da fare sono tante, per chi decide, a Catania, di dedicarsi alla professione del musicista.

Non si va a cena fuori o in vacanza, ma è il prezzo da pagare per chi sceglie di essere felice ogni giorno della propria vita, non soltanto dieci giorni all'anno.

Non sono un grande chitarrista.

Ho sempre avuto alunni che scappavano dai maestri blasonati.

Quelli che, dopo mesi di lezioni, non riuscivono a far suonare nulla di piacevole, ai loro malcapitati studenti.

Magari sarò una mosca bianca, ma, almeno per un buon periodo della mia vita ho messo da parte la professione che mi metteva in contatto, ogni giorno, con aziende e professionisti stressati.

So di alcuni "colleghi" che hanno fatto scelte radicali, per amore di continuare nel mestiere del musicista, come ad esempio andare all'estero o imbarcarsi sette mesi all'anno in una nave da crociera.

Voi sareste disposti a fare lo stesso?


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